uella della carbonaia era una tecnica molto usata in passato in gran parte del territorio dei Monti Lucretili, per trasformare la legna in carbone. Il procedimento di produzione del carbone sfrutta una combustione imperfetta del legno, che avviene in condizioni di scarsa ossigenazione.
La prima fase del lavoro consisteva nella preparazione della legna. I carbonai tagliavano gli alberi e, dopo la diramatura del legname, questo veniva portato ad una lunghezza di circa un metro. Seguiva una fase di essiccazione di circa 10-15 giorni.
La seconda fase consisteva nel trasportare il legname nelle piazze da carbone. Queste erano disseminate nei boschi a distanze abbastanza regolari e collegate da fitte reti di sentieri. Molto spesso, visto il terreno scosceso dei boschi, erano sostenute da muri a secco in pietra.
Stabilito quale doveva essere il centro della carbonaia, la legna veniva disposta in cerchio. Per favorire la carbonizzazione, il legname più grosso doveva essere spezzato.
Tre pali di legno, alti circa 2-3 metri, venivano piantati saldamente nel terreno. Questi pali erano tenuti insieme da due cerchi formati con dei rametti. È proprio da questo centro che iniziava la cottura della legna.
Solo dopo aver piantato e legato i pali, i carbonai iniziavano a costruire la carbonaia, sistemando intorno ai 3 pali prima la legna più grossa, poi quella più sottile, in modo da lasciare il foro centrale libero per sistemare poi le braci. Una volta conclusa la posa, la carbonaia assumeva la tipica forma conica arrotondata con un raggio di base di 2-3 metri. Seguiva poi la copertura. Il rivestimento di foglie veniva a sua volta ricoperto di terriccio ripulito dai sassi, allo scopo di isolare la legna dall’aria.
La fase di cottura prevedeva 4-5 giorni in cui la carbonaia veniva alimentata giorno e notte, finché una consistente fiammata alla sommità annunciava l'avvio definitivo del processo di carbonizzazione. Per alimentare una carbonaia di 100 quintali ci volevano 8 quintali di legna. A cottura ultimata si iniziava la fase della scarbonizzazione.
Per prima cosa si doveva raffreddare il carbone con numerose palate di terra. Si procedeva quindi all’estrazione spegnendo con l’acqua eventuali braci rimaste accese. Infine il carbone, quando era ben raffreddato, veniva insaccato e trasportato per essere venduto.
Sono molto presenti nel comune di Moricone ed in alcune di esse si ritrovano ancor oggi dei piccoli pezzi di legna carbonizzata. Che aspettate a venire?
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