ochi giorni fa l'Unesco ha iscritto "L'Arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità. L'organizzazione si è congratulata con gli otto paesi europei che hanno presentato la candidatura: oltre all'Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.
"L'arte del 'Dry stone walling' riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull'altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secco", spiega l'Unesco.
Questi sono uno tra i primissimi esempi di manufattura umana, effettuata, oltre che per scopi abitativi, anche per scopi collegati all’agricoltura. Erano infatti essenziali per realizzare i terrazzamenti nelle coltivazioni in zone particolarmente scoscese.
I muri a secco, sottolinea l’organizzazione, “svolgono un ruolo vitale nella prevenzione delle slavine, delle alluvioni, delle valanghe, nel combattere l’erosione e la desertificazione delle terre, migliorando la biodiversità e creando le migliori condizioni microclimatiche per l’agricoltura”.
Lo sapevate che sono presenti anche nei comuni del parco e nello specifico qui a Moricone?
Proprio così! Potrete osservarli, oltre che nelle campagne vicine, lungo le strade principali che collegano il paese con i comuni limitrofi.
In foto vi mostriamo infatti quelli presenti lungo la Strada Provicnciale 636, sia verso Palombara Sabina che verso Acquaviva di Nerola, e quelli lungo la Strada Provinciale 29a per Montorio Romano- Monteflavio.
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