"atura e tecnologia non vanno molto d'accordo" si potrebbe pensare..eppure a volte la tecnologia serve per immagazzinare dati, foto e ricordi di ambienti che almeno una volta nell'arco della vita, consiglieremmo di vedere a chiunque.
Nel nostro caso c'è stata una doppia funzionalità: avere un bellissimo ricordo impresso nella mente di quel che è stato un anno di lavoro tutti insieme che sta per volgere al termine e ovviamente la funzionalità principale per la quale abbiamo raggiunto quei posti, ovvero, fare delle riprese per la realizzazione di un cortometraggio con tema principale "La Via Dei Lupi".
Ma torniamo all’incipit…abbiamo iniziato il nostro percorso dalla piana di Campo Catino per poi arrivare fino alla cima del passo della Salvastrella a 1856 metri e spingendoci poi ancora oltre fino a sfiorare i duemila metri. Quel che balza immediatamente agli occhi è un paesaggio quasi alpino da località sciistica, con camminate sulle creste rocciose e passi alternati a brecciolino, sabbia distese di ginepro e faggete spoglie.
Ovviamente lo scheletro delle faggete ormai spoglie, alla base delle cime rocciose, fa capire subito quanto dall'alto possa essere tutto estremamente diverso a partire dal panorama, con una visuale a 360 gradi delle cime più belle di Lazio ed Abruzzo.
Non è mancato nemmeno il tempo per una pausa in uno dei posti più particolari della valle: il fontanile, che visto l’imminente arrivo dell’inverno, era ghiacciato e lasciava il suo veloce scorrimento ad un’acqua limpida e con un sapore decisamente migliore di quelle bevute in una normale bottiglietta di plastica.
Tutto questo fra riprese video, risate, foto, in un luogo che sembra davvero far parte di uno scorcio montano alpino e che invece, è solo un tratto de La Via dei Lupi, fra Lazio ed Abruzzo, nel nostro appennino centrale.
Lascia un commento