Nella giornata di Giovedì 7 dicembre, i dipendenti del Parco dei Monti Lucretili, insieme a noi volontari del Servizio Civile, ci siamo recati presso la ZSC Grotta la Pila, nel comune di Pozzaglia Sabina (RI).
Durante la giornata, è stato affisso un cartello informativo dinnanzi la grotta, per informare i passanti dell’importanza e della delicatezza del sito.
In seguito, muniti dei giusti dispositivi di sicurezza, quali scarponi e caschetti per non ferirci, e guanti e mascherine per evitare patogeni, siamo entrati nella grotta per effettuare il monitoraggio dei chirotteri svernanti.
Nella parte interna il buio è assoluto, il pavimento è reso scivoloso dal guano dei pipistrelli accumulatosi nei secoli e bisogna riuscire ad orientarsi tra le diverse sale sotterranee per essere sicuri di averle controllate tutte, alla ricerca degli animali appesi ai soffitti rocciosi.
Tutto ciò va effettuato in silenzio, per evitare che i chirotteri si risveglino dal letargo, il che metterebbe a rischio la loro vita.
Complessivamente, sono stati censiti 56 individui: 39 pipistrelli ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e 17 ferri di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), distinti in base alle rispettive dimensioni.
La metà dei pipistrelli trovati era aggregata in un unico gruppo di 28 ferri di cavallo maggiore, mentre gli altri individui erano isolati o in piccoli gruppi di due o tre animali.
Entrambe le specie appartengono al genere Rhinolophus, famiglia Rinolophidae, comunemente noti come “Pipistrelli ferro di cavallo”. Devono questo nome al loro naso, caratterizzato dalla foglia nasale, una struttura anatomica che, per l’appunto, è molto simile ad un ferro di cavallo, ed è utilizzata da questi animali per emettere ultrasuoni, permettendogli così di volare e cacciare con la bocca chiusa.
Altra peculiarità di questo genere è la posizione di riposo: mentre gli altri pipistrelli adagiano le ali lungo il corpo, i Rinolofidi ci si avvolgono completamente, come in un mantello.
Entrambe le specie censite nella grotta hanno un grande areale di distribuzione, il rinolofo minore è diffuso in tutta Italia in buona parte dell’Europa, oltre che in parte del Nord Africa e del Medioriente, mentre il maggiore è diffuso dal Portogallo sino al Giappone.
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