Guidonia Montecelio e i suoi tesori nascosti
"Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è li per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto"
Tiziano Terzani
Come operatori volontari del Servizio Civile Universale di Guidonia 2024, operanti nel progetto “futuro sostenibile: impariamo e cresciamo insieme con l’agenda 2030”, per la nostra prima esperienza abbiamo deciso di contattare l’associazione ANVA, Associazione Naturalistica valle dell’ Aniene, istituita nel 2019 per favorire la conservazione e la tutela degli habitat nell’area del nord-est romano. Il nostro scopo è quello di strutturare dei progetti didattico-culturali finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione dei nostri territori.
A tal fine, insieme ai referenti del progetto ANVA, abbiamo effettuato una serie di sopralluoghi in due aree: il “Parco regionale archeologico naturale dell’ Inviolata” e le “Cave di argilla”, ex zona di estrazione del cementificio Buzzi Unicem.
Le due uscite fanno parte di un progetto molto più ampio che mira a coinvolgere attivamente la cittadinanza di Guidonia Montecelio e delle sue zone limitrofe, grazie all’istallazione di pannelli didattico-tematici. Il nostro focus non è rivolto esclusivamente ai residenti, ma anche ai possibili visitatori esterni affinché possano apprezzare un patrimonio storico-naturalistico poco conosciuto.
Parco regionale archeologico naturale dell’Inviolata
Il parco dell’ inviolata è un’area naturale protetta dalla regione Lazio, delimitata al nord dai Monti Cornicolani e a est dal bacino delle Aquae Albulae, comprende le tenute di Pilorotto, Tor Mastorta, Tor De’ Sordi e Castell’Arcione.
Ricco per la varietà di vegetazione, è caratterizzato dalla presenza di boschetti di cerro, corsi e specchi d’acqua; ed è inoltre, un importante sito archeologico. Nella zona sono state rinvenute necropoli di epoca romana e altri ruderi antichi appartenenti a ville. Tra i ritrovamenti archeologici del parco c’è da segnalare quello della Triade Capitolina rinvenuta nel 1992 ed ora conservata nel museo civico “Rodolfo Lanciani” a Montecelio.
Cava di argilla di Guidonia
La cava, situata in prossimità del fontanile della Formelluccia, è un sito fossilifero del Pliocene. Le formazioni rocciose si sono sedimentate in ambienti marini nel corso di milioni di anni, principalmente sotto forma di calcari e marne che variano in base al contenuto di argille. La formazione più antica è il Calcare Massiccio (Giurassico Inferiore), che rappresenta una piattaforma carbonatica simile alle barriere coralline moderne. Successivamente, la Corniola Detritica si è sedimentata in ambienti marini più profondi, portando a un cambiamento nelle condizioni di sedimentazione. Le formazioni successive includono i Calcari Diasprigni e la Maiolica, che segna una ripresa della sedimentazione carbonatica. Sopra queste rocce mesozoiche si trovano unità più giovani di origine vulcanica, risalenti al Pleistocene Medio, che segnano il passaggio a un ambiente continentale dovuto all’attività dei Colli Albani. Questa successione geologica racconta un lungo processo di evoluzione: dal mare profondo alla terra emersa, con numerosi fossili che documentano la vita marina nel corso delle ere.
Abbiamo vissuto queste due visite come se fossero un vero e proprio viaggio nel tempo.
Il “Parco dell’ Inviolata”, con i suoi sentieri immersi nella natura e i resti archeologici di epoca romana, è una “porta” d’accesso verso un passato dimenticato. Questa sensazione si amplifica alle “Cave di argilla”. I fossili marini che la terra custodisce gelosamente sono una “testimonianza silenziosa”, un segreto destinato ad essere rivelato solo ai pochi che intendono avventurarcisi.
Concludendo, crediamo che questa iniziativa rappresenti una grande opportunità per far conoscere le bellezze nascoste nella periferia del Nord-est Romano, con l’auspicio che tali idee facciano da “breccia” per futuri progetti e possibili strade da percorrere.
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