Alla Scoperta delle Farnie Monumentali del Bosco del Cerquone: dove natura e cittadinanza attiva si incontrano
In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi 2024, sabato 23 novembre, abbiamo partecipato come volontari all’iniziativa organizzata dal Parco dei Castelli Romani in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), i quali hanno unito le forze per promuovere e celebrare la straordinaria biodiversità del Bosco del Cerquone. Un luogo magico, dove natura e cittadinanza attiva si incontrano per proteggere e valorizzare un patrimonio unico.
La giornata ha visto la partecipazione di numerosi esperti, tra cui i Guardiaparco Leonardo Pucci e Maria Francesca Pinci, e specialisti dell’ISPRA come Pietro Massimiliano Bianco, naturalista ecologo esperto in cartografia e protezione di specie e habitat, e Francesca Fornasier, biologa specializzata nello studio dei licheni e delle piante officinali. Erano inoltre presenti Alessandra Casali e Sofia Gemmiti del Network Nazionale della Biodiversità (NNB), che hanno illustrato il progetto e coinvolto i partecipanti in un’esperienza di Citizen Science.
I cittadini, accompagnati dagli esperti, hanno avuto l’opportunità di contribuire attivamente alla ricerca scientifica utilizzando l’app iNaturalist. Questa piattaforma consente di documentare e monitorare le specie presenti nel territorio, alloctone e autoctone, arricchendo le banche dati nazionali e supportando così gli studi sulla biodiversità.
È stata una dimostrazione concreta di come l’osservazione condivisa e il coinvolgimento attivo possano diventare strumenti fondamentali per la tutela degli ecosistemi naturali.
Il Bosco del Cerquone: Un Santuario di Biodiversità
L’escursione, guidata dai Guardiaparco e dagli esperti ISPRA, si è sviluppata lungo un percorso di circa 5 km, un’esperienza accessibile e coinvolgente per tutti, anche per i meno esperti di trekking.
Il Bosco del Cerquone, situato nel Comune di Rocca Priora, è un ecosistema unico protetto come Zona Speciale di Conservazione. Qui, la natura segue il suo ciclo vitale senza interventi umani: alberi caduti e rami non vengono rimossi, ma diventano habitat essenziali per muschi, funghi, licheni e insetti, arricchendo il suolo. Durante la passeggiata, noi e i partecipanti abbiamo scoperto un bosco mesofilo ricco di specie arboree come carpini bianchi, cerri, aceri campestri, noccioli, biancospini e prugnoli. Tuttavia, le protagoniste indiscusse sono le Farnie vetuste, alberi monumentali di
dimensioni straordinarie che raccontano la storia di secoli. Gli alberi monumentali, come le farnie del Bosco del Cerquone, sono molto più che
elementi del paesaggio. Inoltre queste querce secolari arrivano ad avere tra i 150-200 anni.
Essi ospitano una moltitudine di specie, fungono da serbatoi di carbonio e rappresentano una memoria vivente del territorio e della sua cultura. Preservarli non significa solo tutelare la biodiversità, ma anche proteggere l’identità storica e paesaggistica di un luogo. Alcuni di questi maestosi esemplari sono inclusi nell’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).
Gli esperti ISPRA hanno aiutato a comprendere meglio il valore di questa biodiversità straordinaria. Pietro Massimiliano Bianco ha spiegato il ruolo cruciale degli alberi vetusti come le farnie, sottolineando la necessità di preservare non solo i boschi naturali, ma anche gli habitat vegetali nelle aree urbane, spesso trascurati o considerati “disordine da eliminare”. Ha invitato i partecipanti a guardare il mondo con gli occhi della biodiversità,
affermando che “dovremmo percepire la natura non soltanto attraverso i nostri sensi, ma anche attraverso quelli delle specie che dipendono da essa”. Francesca Fornasier, invece, ha condotto un’analisi dettagliata delle specie di licheni presenti sui tronchi degli
alberi, illustrando il loro ruolo come indicatori biologici della qualità dell’aria e della mitigazione dell’inquinamento atmosferico.
Un invito a partecipare
Uno degli aspetti più significativi dell’evento è stato il coinvolgimento attivo dei partecipanti. Attraverso l’osservazione e l’utilizzo di strumenti tecnologici, siamo stati protagonisti della ricerca scientifica, dimostrando quanto sia importante il contributo di
ciascuno nella salvaguardia del territorio.
Partecipare a queste iniziative non significa solo ammirare la bellezza della natura, ma anche diventare parte di una comunità impegnata nella tutela e costruzione di un futuro più sostenibile e consapevole. Ogni osservazione registrata, ogni domanda posta, ogni passo compiuto in questi luoghi contribuisce a creare un legame più forte tra l’essere umano e l’ambiente, perché dopotutto noi siamo natura!
L’esperienza ha permesso di diffondere il messaggio di quanto sia importante proteggere e valorizzare i nostri ambienti naturali, ma soprattutto di aver fatto sentire tutti parte attiva di un grande progetto di tutela ambientale. Eventi come questo non solo educano, ma ispirano un cambiamento concreto, mostrando che tutti possiamo contribuire alla conservazione della biodiversità con piccoli gesti, come una semplice osservazione registrata tramite un’app.
Questa giornata al Bosco del Cerquone ha confermato che la natura può essere conosciuta, protetta e valorizzata attraverso la collaborazione tra enti, esperti e cittadini.
Un Messaggio per il Futuro
La Giornata Nazionale degli Alberi 2024 ha ribadito l’importanza della collaborazione tra esperti, istituzioni e cittadini per proteggere luoghi preziosi come il Bosco del Cerquone.
Questo evento non è stato solo un’occasione per ammirare alberi monumentali, ma un richiamo a lavorare insieme per preservare ciò che ci è stato affidato. Perché il nostro futuro e quello delle Farnie vetuste e di tutta la biodiversità che rappresentano dipende anche da noi.
Attraverso la scienza partecipata e il rispetto per la natura, possiamo essere protagonisti di un cambiamento positivo, costruendo un domani più resiliente e consapevole.
Elisa Gizzi & Riccardo Cuccioletta
Lascia un commento