e notti del 23 e 24 luglio siamo andati sul campo per un’attività che aspettavamo da tempo: il monitoraggio del lupo (Canis lupus italicus) tramite la tecnica del wolfhowling. Il monitoraggio del lupo sui Monti Lucretili va avanti da anni, dal momento che la sua presenza è ormai accertata.
Il monitoraggio del lupo viene effettuato con varie metodologie di indagine: tramite l’uso delle foto-trappole, l’osservazione dei segni di presenza, come impronte e fatte, lo snowtracking, ove e quando è possibile, e il wolfhowling, che viene fatto durante i mesi estivi (solitamente fine luglio/inizio agosto), in quanto è il periodo successivo alla nascita dei cuccioli.
Quest’ultimo metodo consiste nel riprodurre l’ululato registrato del lupo per tre volte consecutive, a distanza di pochi minuti, a volume crescente, con l’uso di un amplificatore. Il lupo, essendo una specie territoriale, per istinto risponde al richiamo, emettendo a sua volta l’ululato per delimitare i confini del proprio territorio.
Visto il picco di attività di questa specie nelle ore notturne a partire dal crepuscolo, come vuole il protocollo, si effettua il richiamo subito dopo il tramonto.
L’eventuale risposta da parte dei lupi ci dà preziose informazioni sulla composizione del branco (presenza di adulti e cuccioli), sull’avvenuta effettiva riproduzione, sulla localizzazione del suo home range e sulla stima del numero dei nuclei riproduttivi presenti sul territorio.
Entrambe le serate abbiamo avuto una grande fortuna nel sentire dal vivo l’ululato del lupo, in una situazione suggestiva e coinvolgente. Un’emozione indescrivibile, da pelle d’oca.
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