Dal Museo alla Luna
Il percorso da Capranica Prenestina a Guadagnolo che abbiamo compiuto sabato scorso, 18 giugno, ha ricalcato la quarta tappa del CNP che lega Palestrina alla stessa Guadagnolo. L’escursione è stata progettata per coinvolgere anche Associazioni ed Enti attivi sul territorio, in particolare il Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini e l’Associazione Tuscolana di Astronomia di Rocca di Papa che hanno rispettivamente aperto e chiuso l’evento. Dopotutto è questo il cuore sia del Cammino Naturale dei Parchi, sia del Cammino della Transumanza: creare una rete tra individui, associazioni e parchi affinché possa essere riscoperto un territorio e il suo bagaglio di storia, usanze e saperi.
E’ stato possibile visitare il Museo di Capranica insieme alla Direttrice Maria Rosaria Olevano, che ha accompagnato gli escursionisti anche durante tutto il tragitto fino a Monte Guadagnolo (1218 metri, il picco più elevato dei Monti Prenestini), approfondendo la varietà di piante presenti in questo periodo dell’anno e anche le diverse stratificazioni geologiche del territorio. Siamo passati dai dettagliatissimi diorami del Museo, all’avanguardia per didattica e tecnologia, agli ampi spazi montani. Questo ci ha permesso di adottare uno sguardo prospettico interno ed esterno al paesaggio, puntuale e generale allo stesso tempo.
Abbiamo cominciato a camminare intorno alle 16:00 di pomeriggio, calcolando di arrivare presso la falesia di Guadagnolo prima del tramonto, per poi mangiare tutti insieme aspettando le prime stelle e costellazioni in cielo. Lungo il percorso abbiamo incontrato le mandrie di bovini allevati allo stato brado. Lungo la cresta dei Monti Prenestini è possibile scorgere tutto il territorio che dagli Appennini arriva fino al mare, è visibile la conformazione vulcanica dei Castelli Romani, i piccoli comuni incastonati tra valli e pendii, in lontananza i rilievi che nascondono il Lago di Bracciano e infine le luci di Roma. Le brevi soste per permettere a tutti i partecipanti di riposarsi sono state le occasioni per raccontare il paesaggio, i suoi cammini presenti e futuri, gli abitanti. Anche le storie d’infanzia di Lia Paolacci hanno arricchito la camminata, donandole quei dettagli e colori che stiamo cercando di esaltare anche grazie al Cammino della Transumanza. Arrivati a Guadagnolo è stata proprio Lia ad accoglierci con dolci e vino bianco. Abbiamo celebrato la fine del cammino e, come sempre, gli abitanti di Guadagnolo si sono dimostrati aperti e disponibili.
All’imbrunire ci siamo quindi spostati in direzione del santuario mariano della Mentorella, uno dei più antichi d’Italia. Qui, spazi aperti e basso inquinamento luminoso, rendevano il luogo perfetto per l’osservazione astronomica. Emilio Sassone Corsi ci ha mostrato le costellazioni presenti e i principali metodi per orientarsi di notte, ci ha poi indicato le stelle più luminose e spiegato i motivi per le diverse colorazioni.
Quella di sabato è stata per noi la prima occasione di accompagnare degli escursionisti. Abbiamo potuto osservare e sperimentare sia le possibili difficoltà che le guide devono essere pronte ad affrontare lungo il percorso, a partire dalla grande eterogeneità dei partecipanti (per età e preparazione fisica), sia la bellezza di condividere un Cammino e le sue storie con delle persone interessate, curiose e desiderose di un contatto diretto con la natura.
Articolo di: Giusi Bollati & Vittorio Di Cecio
Parco Regionale dei Castelli Romani (sede Vivaro)
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