Nella giornata di sabato 4 maggio, io Laura, insieme alla mia Olp, Giuseppina Lodovisi, ci siamo avventurate fuori regione, precisamente in Abruzzo. Questo perché abbiamo deciso di aderire all’evento di inanellamento tenuto dai Carabinieri dell’avifauna della regione Abruzzo. Insieme a noi, erano presenti esperti nel maneggiamento dei volatili, solo loro infatti potevano toccare e manipolare gli individui.
La sveglia è suonata all’alba, l’appuntamento era alle nove di mattina presso il laghetto di Racollo, sulla piana di Campo Imperatore.
Campo Imperatore è un vasto altopiano di origine glaciale, situato tra i 1500 e i 2100 m di quota s.l.m. in provincia dell’Aquila. Si trova nel cuore del massiccio del Gran Sasso, facente parte del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. È una meta molto frequentata durante tutte le stagioni; da Asergi (il paesino più vicino) è possibile prendere la funivia che porta fino a Campo Imperatore (versante Ovest).
Nel nostro caso, al fine dello svolgimento della nostra attività, ci siamo dirette sul versante Est.
Come si effettua un inanellamento? Prima cosa bisogna posizionare dei pali verticalmente, che andranno a sostegno di una grande rete. Sarà proprio in questa rete che finiranno i piccoli volatili. Da lontano si monitora la rete con i binocoli e ogni qual volta vi finisce un individuo, per evitare loro stress inutile, bisogna prelevarli.
Una volta presi, vengono messi dentro un sacchettino e portati subito nella postazione dove vengono effettuate tutte le misurazioni batimetriche previste dal protocollo. Ampiezza dell’ala, individuazione del sesso (sex ratio), strato di grasso, età, peso, stato riproduttivo etc.
Successivamente, una volta identificata la specie, viene messo loro un anellino sulla zampa e registrato. Tutte le informazioni vengono riportate in tabelle.
Sono stati complessivamente inanellati tre individui, (due maschi e una femmina) tutti appartenenti all’ordine dei Passeriformi…
I primi due individui erano maschi di Culbianco, famiglia Muscicapidi, il primo di età compresa tra i 5/6 anni, dalle ultime remiganti sembrerebbe aver svernato in Africa ed essere recentemente ritornato in Italia per la stagione riproduttiva. La livrea a confronto con l’altro individuo (più giovane) mostra una colorazione nera lucida. Proprio il confronto di questa ci ha dato modo di stabilire, non senza incertezza, l’età del giovane, probabilmente compresa tra i 2/3 anni.
Il più giovane sembrerebbe aver cambiato piumaggio durante la scorsa stagione invernale, quando ancora stava nel nido. La livrea, infatti, ha un colore meno deciso con striature marrone-arancio.
Il terzo individuo era una femmina di Fanello, della famiglia Fringillidae.
Durante le osservazioni al binocolo, è stato possibile avvistare un Gheppio, nel volo tipico a “spirito santo” e una femmina di Albanella pallida, grande rapace diurno della famiglia degli Accipitridi.
Distinguere una femmina di Albanella da un maschio è abbastanza semplice, i due presentano uno spiccato dimorfismo sessuale, che porta la femmina ad avere una livrea marrone e il maschio ad averla bianca. È una specie che nidifica a terra e questo individuo nel nostro caso, sembrerebbe esser appena ritornato dallo svernamento in Africa.
La mattinata volge così al termine ed è il momento per noi di rientrare, non prima però di farci qualche foto sulle cime ancora innevate.
Pillola del Giorno:
Se vi capita di passare per Asergi, fermatevi ai piedi della funivia a mangiare gli arrosticini di pecora in uno deilocali tipici su piazza. C’è anche uno stand con i formaggi e salumi tipici della zona.
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